Il centro di Linguaglossa dista circa 42 km dalla città di Catania, è situato a 550 mt slm, ha un territorio di 58,38 kmq e 5540 abitanti.
Linguaglossa è un centro montano con ricca produzione di nocciole e di vino.
Di origine normanna, subì la dominazione di signorie locali e nel 1626 ebbe il titolo di principato sotto i Bonanno.
Nel 1634 gli abitanti la riscattarono dalla pesante tassa di 80mila scudi e per proclama di Re Filippo IV il paese divenne "CIVITAS DILECTA INTEGRA", titolo che ancora oggi è riportato sullo stemma comunale.
Dal punto di vista artistico c'è da segnalare la bellissima custodia lignea della chiesa dei padri Cappuccini ricamente intarsiata dall'artista Pietro Bencivinni da Polizzi che la scolpì intorno al 1710, per volere della Baronessa di Nicosia perchè il figlio era diventato frate.
Da segnalare ancora le altre chiese, che per le loro caratteristiche architettoniche rappresentano il patrimonio artistico più consistente di Linguaglossa: la Chiesa di S. Egidio del 1400, patrono di Linguaglossa, i recenti restauri hanno portato ala luce 400mq di affreschi nascosti sotto l'intonaco, situati nella parte più antica della chiesa; la Chiesa Madre, dedicata alla Madonna delle Grazie, i cui lavori di realizzazione iniziarono nel 1613, la facciata della chiesa si presenta con un doppio accostamento di pietra lavica con quella arenaria, l'interno è ricco di buone tele dell'800, ma l'opera più importante si trova dietro l'altare maggiore, il coro ligneo del 1728. Infine, la Chiesa di S. Francesco di Paola, accanto il palazzo di città, l'interno è ricco di affreschi del 700 ed in più si trova la statua della Madonna di Loreto del Gaggini.
Linguaglossa, per la sua posizione e per il patrimonio naturalistico quale la "Pineta Ragabo", meglio conosciuta come la "Pineta di Linguaglossa" di 1500 ettari è il verde più alto di Sicilia, è considerato uno dei maggiori poli turistici sia in estate che nel periodo invernale.
Piano Provenzana è la base di partenza degli impianti sciistici oggi in fase di ammodernamento dopo la disastrosa eruzione dell'ottobre del 2002 che distrusse impianti scioviari, rifugi, alberghi, la scuola di sci e tutti gli esercizi commerciali, ma, nonostante tutto, Linguaglossa e la sua Pineta sono sempre meta di gitanti, di escursionisti di tutto il mondo e dell'amante della neve e dello sci.